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I Palazzi della Rolli Shipping Week


PRENOTAZIONI VISITE SUL SITO

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LA FAMIGLIA DEI SIGNORI DEL MARE

Villa del Principe

VISITABILE DAL 4 AL 5 OTTOBRE
AGGIORNAMENTO: A CAUSA DELL'ALLERTA METEO ROSSA DIRAMATA DA ARPAL SUL TERRITORIO GENOVESE, NEL GIORNO 4/10 L'ULTIMO ACCESSO PERMESSO SARA' ALLE ORE 12

A partire dal 1528 e per più di un secolo Genova vive il suo periodo di massimo splendore. La riforma della Repubblica voluta da Andrea Doria permette alla città di trovare una nuova stabilità politica anche grazie agli accordi diplomatici con l’Impero spagnolo. Proprio in questi anni il grande ammiraglio genovese finanzia l’ampliamento della villa suburbana di Fassolo, chiamando alcuni dei principali artisti del periodo a decorare gli interni e gli esterni. Tra tutti il principale è Perin del Vaga, allievo di Raffaello, che si dedica ad alcuni ambienti del corpo principale della villa, come la Loggia degli Eroi e la sala con il grande affresco della Caduta dei Giganti, che è affiancato dagli arazzi quattrocenteschi raffiguranti le Storie di Alessandro Magno. Ma all’interno della villa è anche evidente lo storico rapporto tra la famiglia Doria e il mare che si evidenzia specialmente nel giardino e nella poderosa statua del Nettuno, realizzata nella seconda metà del Cinquecento da Taddeo Carlone per il nipote di Andrea: il vincitore di Lepanto, Giovanni Andrea I Doria.

LA CATTEDRALE E DUE BOMBARDAMENTI VENUTI DAL MARE

Chiostro della Cattedrale di San Lorenzo

VISITABILE DAL 4 AL 5 OTTOBRE
ATTENZIONE: LE VISITE PREVISTE PER IL 4/10 SONO ANNULLATE A CAUSA DELL'ALLERTA METEO ROSSA DIRAMATA DA ARPAL SUL TERRITORIO GENOVESE

Il chiostro affianca la cattedrale sin dalla fine del sec. XII come parte della residenza dei canonici del complesso. Come dimostrato dai due lati a loggette la sua origine è romanica e alcuni dei capitelli ancora oggi conservati sono da considerarsi tra le forme scultoree più importanti del periodo medievale a Genova grazie alla precisione con cui le foglie tipiche dello stile corinzio sono mischiate con figure animali e umane. Nel corso del Seicento l’ampliamento del palazzo che ospita il chiostro, oggi sede del Museo Diocesano, ha fatto sì che lo spazio venisse alzato di due piani, mantenendo tuttavia l’aspetto originale nel piano terreno. I restauri del secolo scorso hanno poi riportato alla conoscenza alcune pitture murali nelle stanze che affiancano il chiostro e nei solai lignei della volta della loggia al primo piano, che testimoniano nella loro semplicità l’importanza culturale del sito nel periodo medievale. Nel 1684 la flotta francese del Re Sole danneggiò pesantemente la città con un bombardamento durato quasi sei giorni. Trecento anni dopo, nel 1941, furono invece gli incrociatori inglesi a cannoneggiare la Superba: il Chiostro e la Cattedrale portano ancora oggi i segni dei due bombardamenti venuti dal mare.

LE STORIE DELL’EROE DI SALAMINA

Palazzo Imperiale

VISITABILE DAL 5 AL 6 OTTOBRE

Edificato tra il 1557 e il 1560 su progetto di Giovanni Battista Castello detto il Bergamasco per volere di Vincenzo Imperiale, il palazzo è inserito nelle liste dei Rolli sin dal 1576. I bombardamenti del 1684 e l’incendio del 1942 hanno in parte compromesso la decorazione ad affresco degli interni che rappresentava in origine una delle produzioni cinquecentesche più interessanti in città grazie alla stretta collaborazione tra il Castello e Luca Cambiaso. Di questa decorazione straordinaria rimane la spettacolare sala delle Virtù di Cimone d’Atene eseguita dal Luchetto di Moneglia con una pittura morbida ed eloquente, ispirata alle Vite Parallele di Plutarco. Lo stratego Cimone, con il “collega” Temistocle, visse una delle più drammatiche pagine della storia d’Atene: incapaci di fermare le armate di Serse, infatti, decisero insieme di combattere per la prima volta una grande battaglia navale. L’azzardo fu ripagato dalla clamorosa vittoria di Salamina e Cimone diventò la perfetta allegoria del buon governante, da mostrare – e narrare – ai propri ospiti.

LA PRESTIGIOSA DIMORA DI NICOLÒ LOMELLINI DIVENUTA NEL NOVECENTO SEDE DELLA FLOTTA DELL'ARMATORE ACHILLE LAURO

Palazzo Lauro

VISITABILE DAL 6 AL 8 OTTOBRE

Quando nel Cinquecento il banchiere e abile mercante Nicolò Lomellini fece costruire la sua sontuosa dimora nella zona del Vastato, non poteva certamente immaginare che 400 anni dopo lo stesso edificio sarebbe diventato sede di una delle principali compagnie marittime italiane. Il palazzo si presenta oggi quasi totalmente ricostruito a seguito dei bombardamenti del secondo conflitto mondiale che danneggiarono buona parte della vicina Basilica della Santissima Annunziata del Vastato. Achille Lauro acquisì il palazzo nel 1949 chiamando l’architetto Robaldo Morozzo della Rocca a ricostruire quello che era uno dei più importanti palazzi inseriti nelle liste dei Rolli. Del sito originale si conserva ancora la bella facciata su due livelli, mentre di assoluto valore architettonico è l’imponente scalinata che collega l’atrio ai piani nobili. Recentemente valorizzato dai nuovi proprietari, lo stabile rappresenta una delle principali testimonianze dell’evoluzione dei palazzi genovesi che, dopo oltre mezzo secolo di storia, continuano a stupire con la loro straordinaria bellezza.

IL "CANTIERE" BAROCCO DEI CENTURIONE OLTREMARINI

Palazzo Andrea Pitto (già Centurione Cambiaso)

VISITABILE DAL 7 AL 8 OTTOBRE

Situato nel cuore della Genova medievale, Palazzo Centurione rappresenta uno dei palazzi più ricchi in città per varietà e quantità di affreschi. Il secondo piano nobile in particolare è caratterizzato da capolavori realizzati dai principali esponenti della scuola genovese del secondo Seicento genovese. Domenico Piola è autore della decorazione della Sala di Bacco e Arianna, Bartolomeo Guidobono dipinge la straordinaria Galleria di Venere e Adone, Gregorio de Ferrari si dedica all’Allegoria della Liguria, tutti ambienti che si dispongono in un percorso circolare che parte dal salone principale. Ma l’ambiente più particolare è forse la piccola cappella leggermente sopraelevata, dove Giovanni Carlone presenta negli otto spicchi della volta il Padre Eterno con intorno gli Evangelisti e i Simboli della Passione. Giovan Battista Centurione edificò il palazzo a partire dal 1611 su case già proprietà del consanguineo Adamo Centurione Oltramarino, imparentatosi con il celebre Ammiraglio Andrea Doria e da sempre attivo nel commercio marittimo tra Genova e Spagna e nella speculazione finanziaria, che lo portò a divenire uno degli uomini più ricchi dell’Europa del Cinquecento.

GLI AFFRESCHI DEGLI ‘SPONSOR’ DI COLOMBO

Palazzo Nicolosio Lomellino

VISITABILE DAL 8 AL 9 OTTOBRE

Palazzo Nicolosio Lomellino è un vero e proprio gioiello caratterizzato da tesori nascosti realizzati in periodi storici diversi l’uno dall’altro. Edificato dalla famiglia Lomellini a partire dal 1559 grazie ai denari ricavati dalla pesca del corallo nella colonia genovese di Tabarca, il palazzo cambia più volte proprietà nel corso dei secoli, subendo delle modifiche anche nella decorazione artistica. Del sec. XVI sono le decorazioni a stucco di Marcello Sparzo realizzate nell’atrio, del 1623 è l’affresco voluto da Luigi Centurione in cui Bernardo Strozzi raffigura Cristoforo Colombo come colui che fa sbarcare la Fede nel Nuovo Mondo. Un modo per raccontare il ruolo non secondario dei Centurione in quella strepitosa impresa marinara: non solo, infatti, il motto della famiglia recitava “Sola Fide sufficit”, ma essi avevano anche finanziato direttamente il viaggio di Colombo. Risale, poi, al primo Settecento il teatrale ninfeo commissionato dai Pallavicini all’atelier di Domenico Parodi, ma l’elemento che più sorprende è senza dubbio il giardino realizzato su due livelli che ancora oggi dà l’idea di una città caratterizzata non solo da importanti palazzi, ma anche da eccezionali spazi verdi.

L’ODISSEA IN UN AFFRESCO

Palazzo Gerolamo Grimaldi – Meridiana

VISITABILE DAL 8 AL 10 OTTOBRE

Il grande affresco del salone del Palazzo della Meridiana è uno degli ambienti più suggestivi presenti all’interno dei Palazzi dei Rolli. Al centro della sala dipinta da Luca Cambiaso Ulisse saetta i Proci con l’aiuto di Minerva e del figlio Telemaco nell’iconica scena dell’Odissea che raffigura l’evento clou del ritorno a Itaca dopo il lungo viaggio per mare che segue la guerra di Troia. L’eroe dal “multiforme ingegno” rappresenta perfettamente il ruolo centrale, ma basato sulle proprie uniche capacità di uomini d’affari, che i genovesi ricoprivano tra le aristocrazie europee. Non a caso – tra i riquadri con le imprese di Odisseo, navigatore per eccellenza – campeggiano i ritratti di Carlo V, Filippo II e di Giovan Battista Grimaldi stesso. Ma il Palazzo della Meridiana non è soltanto il Salone del Cambiaso. La ricostruzione voluta dall’assicuratore Ewan Mackenzie a inizio Novecento, curata dall’architetto Gino Coppedè, ha fatto sì che il piano terra dell’edificio sia oggi uno dei più begli ambienti in stile Liberty della città.

LA REGGIA ‘MARITTIMA’ DEI SAVOIA

Palazzo Reale

VISITABILE DAL 8 AL 10 OTTOBRE

Il palazzo è definito Reale soltanto dal 1824, anno in cui il re Carlo Felice di Savoia lo adibisce a residenza ufficiale della casata. Ma in realtà il sito era in origine una delle dimore più sontuose di due famiglie genovesi: i Balbi e i Durazzo. È infatti il banchiere Stefano Balbi a commissionarne l’edificazione e le prime decorazioni interne intorno al 1650, mentre sono i Durazzo a svilupparne l’ampliamento andando a ricavare lo straordinario spazio della Galleria degli Specchi, mentre il piccolo giardino pensile interno, contraddistinto da un meraviglioso risseu genovese proveniente dal distrutto monastero delle Turchine, sovrasta ancora oggi la Darsena del porto di Genova. Dal 1919 di proprietà statale, il palazzo conserva una collezione museale di primo livello con capolavori di artisti come Antoon Van Dyck, Grechetto e Simon Vouet, circondati da decorazioni ad affresco realizzate, tra gli altri, da Valerio Castello e Giovanni Battista Carlone.

UN VIAGGIO NELLA STORIA

Palazzo Interiano Pallavicino

VISITABILE DAL 9 AL 10 OTTOBRE

La storia dell’edificio inizia nel 1565 quando i primi proprietari, Paolo Battista e Niccolò Interiano, membri della vecchia nobiltà cittadina, acquisiscono il lotto e chiamano l’architetto ticinese Francesco Casella a costruire la sontuosa dimora. Nonostante le cospicue modifiche che sono state effettuate nel palazzo nel corso dei secoli, l’impianto architettonico del corpo principale dell’edificio si presenta ancora oggi come viene descritto da Pietro Paolo Rubens nella sua scheda inserita all’interno del libro Palazzi di Genova, con due piani nobili sovrapposti a cui si accede attraverso delle logge rivolte verso il bel giardino posteriore. La decorazione interna dell’edificio è affidata per lo più alla famiglia Calvi che alterna nei vari ambienti scene tratte dalla mitologia e dalla storia antica. Dopo vari cambi di proprietà, nel 1836 il palazzo passa alla famiglia Pallavicino che ancora oggi è proprietaria del sito e che ne ha implementato arredi e opere pittoriche e scultoree che ornano le stanze in un percorso che rappresenta un vero e proprio viaggio nella storia.

NEL CUORE DI UNA DELLE CHIESE PIÙ ANTICHE DI GENOVA

Chiostri Santa Maria di Castello

VISITABILE DAL 7 AL 8 OTTOBRE

Al centro della zona più antica di Genova si trova una delle chiese più affascinanti della città: Santa Maria di Castello. Grazie alle numerose opere d’arte contenute al suo interno, l’edificio è uno dei principali esempi dell’evoluzione storica e artistica della Superba nel corso dei secoli, a partire dal 1049 data alla quale risale la prima testimonianza scritta sulla chiesa. Nel corso del sec. XV il corpo principale della chiesa viene ampliato grazie all’ausilio economico delle famiglie Giustiniani e Grimaldi, arricchitesi con i commerci marittimi, che permette l’edificazione di un convento costituito da tre chiostri e un orto nascosto, oggi adibito ad aranceto. Il secondo chiostro è il più grande per dimensioni e ai suoi lati si estende una bella loggia su più piani, il secondo dei quali affrescato con lo straordinario affresco dell’Annunciazione di Giusto da Ravensburg, massima testimonianza dell’arte gotico fiorita a Genova nel corso del Quattrocento.

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